Nella disciplina dello Yoga l'acqua è importante elemento di prevenzione e cura di molte malattie.
Come sappiamo l’ acqua è un elemento molto diffuso, permette la vita di tutti gli esseri di questo nostro pianeta ed è soprattutto vitale se consideriamo che il nostro corpo è composto principalmente di acqua. Ogni cellula, tessuto, organo e processo del corpo a sostenimento della vita ha bisogno di acqua per funzionare. Non possiamo vivere senza acqua per più di qualche giorno,per contro, e' possibile vivere senza cibo per settimane. Il peso corporeo medio di una persona adulta è acqua per il 55-75%; la quantita' varia a seconda dell'età, della composizione nel corpo, dal sesso e di alcuni altri fattori. I giovani hanno piu' acqua rispetto alle persone più anziane. Il peso di un neonato è costituito per il 75% di acqua mentre il corpo di un anziano contiene circa il 50% di acqua. L'acqua è inoltre la sostanza più abbondante nella nostra dieta. L'acqua potabile ed altri liquidi ne costituiscono la fonte principale ma mangiamo anche molta acqua. Le frutta e verdura succosa come lattuga, anguria, pompelmo e pomodoro, sono tutti fatti di piu' del 90% di acqua.
Shaoca: L'igiene yogica
Shaoca è il termine sanscrito, con il quale si definisce la pulizia o l'igiene internA ed esterna, sia quella fisica, che quella mentale. Le pratiche igieniche nello Yoga sono numerose, efficaci e preventive. Chi ha già letto libri sullo Yoga si sarà stupito delle varie regole e pratiche igieniche da seguire giornalmente.
Ricordiamo che l'igiene è un mezzo per mantenere il corpo sano e puro, per il benessere psichico e di riflesso per quello psicospirituale. Abbiamo tralasciato le tecniche troppo complicate per non creare confusione al momento dell'esecuzione. Si raccomanda, in caso di dubbio, di consultare personalmente un insegnante qualificato.
Vediamo adesso le diverse pratiche di igiene Yogica.
Pratiche Mattutine
1. Evacuazione e urinazione
Al mattino , dopo il risveglio, evacuare l'intestino e urinare in posizione seduta. Questa pratica è di grande importanza, poiché il corpo di notte si prepara ad eliminare i rifiuti metabolici. Ogni giorno nell'intestino vengono rilasciati gli scarti dello stomaco, del pancreas, della colecisti (fegato), ecc. che dovrebbero essere espulsi con le feci. Se questo non avviene, essi lentamente vengono assorbiti dalla circolazione sanguigna tramite i capillari degli intestini. La stitichezza è perciò un fenomeno da evitare.
L'orinazione e la defecazione dovrebbero avvenire il più presto possibile, per evitare il surriscaldamento degli organi escretori. L'accumulo di calore eccessivo nella zona genitale, crea infiammazioni locali (alla prostata, alla vescica all'ovaio e così via), con irritazioni, pruriti, perdita di tono degli organi riproduttivi, protuberazioni venose (come le emorroidi) ed a lungo andare la perdita della forza riproduttiva, cicli irregolari, neoplasie e via dicendo.
Prima si liberano vescica e retto al mattino e meglio è. Dopo essersi lavati con acqua fresca si proverà subito un grande benessere fisico e mentale. Con l'uso immediato dell' acqua il retto e gli organi urogenitali vengono decongestionati dall'accumulo eccessivo di sangue. Attraverso l' acqua fredda si ottiene una vaso-costrizione dei muscoli e dei vasi (linfatici, sanguigni e specialmente dell'uretra e degli ureteri). La pulizia, così, è più completa mentre con il solo uso della carta igienica si aumenta il calore nel retto con l'attrito meccanico della carta stessa. La carta igienica può essere utilizzata nella prima fase della pulizia e poi per asciugarsi.
L'uso dell' acqua oltre agli effetti igienici e decongestionanti, ha anche una funzione preventiva contro la formazione dei calcoli nell'uretere. Gli spasmi indotti dall' acqua fredda fanno uscire l'urina rimasta nei canali urinari evitando così la sedimentazione delle sabbie contenute in certe urine cariche di tossine o di rifiuti "pesanti". Così facendo, la formazione di calcoli fastidiosi e pericolosi viene notevolmente diminuita.
Per migliorare l'orinazione si raccomanda anche agli uomini di urinare in posizione seduta, meglio ancora è accovacciarsi come nella turca o come si farebbe in mezzo alla natura. Queste posizioni agiscono meccanicamente esercitando una pressione sull'intestino e sulla vescica che riesce così a liberare più urina che non nella posizione in piedi. Queste posizioni, specialmente quella accovacciata, esercitano una pressione direttamente sul sigma e sul retto accelerando i tempi di evacuazione.
Durante l'orinazione si possono fare tre contrazioni muscolari fermando di proposito il flusso dell'urina per qualche secondo; questa pratica andrebbe fatto solo quando l'urina ha un colore chiaro ed il flusso è normale. Il termine sanscrito di questa pratica è Vajaroli Mudra ed è utile per mantenere toniche le fascie muscolari . Ashvinii Mudra : seduti con le gambe incrociate contraete e rilassate immediatamente lo sfintere dell'ano. Praticatelo da otto a dieci volte. Questo Mudra può essere fatto anche seduti dentro una bacinella d' acqua.
Fra le regole igieniche si raccomanda sempre di portare con sé un piccolo contenitore d' acqua,(shaoca manjusa) che dovrebbe fungere da bidè portatile. Si possono utilizzare a questo scopo i contenitori vuoti degli shampoo che possono essere ricaricati con l' acqua e che permettono di spruzzare evitando contorsioni "pericolose" e sprechi d' acqua. Nel caso in cui ci si dimentichi si può sempre usare un po di carta igienica accartocciata ed imbevuta d' acqua.
2. Il bagno
Il bagno (o la doccia) giornaliera è forse la pratica igienica principale dello Yoga. La temperatura dell' acqua varia a seconda del clima e della vitalità della persona. Eccetto per particolari patologie, l'uso dell' acqua al di sopra dei 37° è sconsigliato, poiché indebolisce la funzione neuroendocrina. Il caldo accelera l'invecchiamento cellulare, eccita gli organi e fa perdere tono ai tessuti. Per questo motivo lo Yoga preferisce usare l' acqua tiepida in ambienti freddi e l' acqua fredda in quelli caldi.
L'idroterapia è la scienza che studia gli effetti dell' acqua, a varie temperature, sull'organismo umano. Molte di queste terapie provengono dall'esperienza yogica . La doccia dovrebbe essere eseguita in posizione seduta o accovacciato o in ginocchio. Seguire questa regola evita di provocare sbalzi di temperatura che avvengono se il corpo sta in posizione eretta. La prassi è la seguente:
In posizione seduta ci si bagna prima la zona dall'ombelico in giù, in modo da preparare la parte più calda del corpo. La zona ombelicale è il plesso o Cakra più caldo del nostro corpo; lì avvengono le combustioni metaboliche e le reazioni biochimiche. I plessi più bassi sono dominati dalla forzo statica e attraverso questa procedura vengono dinamizzati. Dopo aver bagnato la parte davanti si fa lo stesso sulla parte della schiena sempre all'altezza del terzo Cakra.
Poi si lascia scorrere l'acqua dalla nuca lungo la colonna vertebrale, in modo tale da preparare tutti i rimanenti plessi al bagno totale. L'ultima parte che dovrebbe essere bagnata, se l' acqua è fredda, è il polo ritmico, cioè cuore e polmoni. L'uso del sapone è utile per le zone più sporche o sudate. Si consiglia l'uso di saponi o detergenti di origine vegetale senza profumi artificiali.
Il lavaggio dei capelli dipende dalla sudorazione, dal lavoro che si fa e dall'ambiente circostante. Alcuni consigliano un lavaggio giornaliero, altri lo sconsigliano poiché sgrassa troppo il cuoio capelluto ed i capelli. Lavare i capelli tre volte allo settimana può essere considerata un'igiene ragionevole.
La doccia andrebbe fatto al mattino per liberare prima possibile la pelle dalle tossine eliminate durante il riposo notturno. Terminata la doccia o il bagno si procede ad un'altra pratica tipica, cioè il restare qualche tempo (1-2 minuti), con il corpo bagnato, davanti ad uno qualsiasi fonte di luce (naturale o artificiale) e ripetere dei Mudra (gesti) e dei Mantra (vibrazioni acustiche).
Lo luce viene prismatizzata, nei suoi sette colori, dalle numerose gocce sulla pelle migliorando il funzionamento delle ghiandole sebacee e contribuendo alla produzione della vitamina D. Mentre si ottiene quest'effetto benefico si recitano dei Mantra, che ci ricordano i nostri antenati e tutti i saggi del passato; ma specialmente l'idea che chi agisce, chi gioisce l'azione e chi riceve il risultato di qualsiasi azione è Brahma (l'Entità Suprema). Inoltre vengono eseguiti dei movimenti con le braccia e con le mani che esprimono il significato dei Mantra.
L'uso dell'acqua dinamizza i Cakra bassi mentre i Mudra e i Mantra attivano quelli alti.
3 . Il mezzo bagno
Il mezzo bagno è una tecnica molto efficace per diminuire il calore corporeo che si forma con il movimento. I nostri organi motori (gambe, braccia, lingua, retto e organi genitali) inviano all'esterno la nostra energia, emettendo calore, richiamando sangue alle estremità, aumentando il battito cardiaco e di conseguenza il ritmo respiratorio. L'energia vitale ,che è influenzata dalla frequenza respiratoria, , agisce sulla mente diminuendone la capacità di percezione e aumentando l'assenza di concentrazione quando questa frequenza ha un ritmo molto elevato. E' per questo motivo che il mezzo bagno gioca un ruolo igienico e psicologico vitale tra le pratiche yogiche. Rinfrescando con l' acqua gli organi motori e quelli sensori si ha quello che tecnicamente viene chiamato "l'effetto d'immersione".
È stato osservato che nelle persone che praticano regolarmente lo sport subacqueo il numero dei battiti cardiaci diminuisce per effetto dell'immersione. Così, il mezzo bagno, oltre ad essere una pratica igienica, ha caratteristiche speciali come la prevenzione dell'invecchiamento dovuto alla maggior usura del cuore; il vantaggio per chi pratica la meditazione o altre forme di concentrazione è anche quello di preparare la mente ad una frequenza psichica tale da poter assorbire meglio concetti ed idee della tecnica meditativa.
L'esecuzione è la seguente:
bagnarsi prima l'area genitale, poi le gambe, dalle ginocchie fino ai piedi, le braccia dai gomiti alle mani , il viso ,ed infine spruzzare per 12 volte acqua negli occhi; se lo stomaco è vuoto si può inoltre praticare il lavaggio del naso.
4. Olio e peli
Dopo essersi lavati o frizionati con acqua ed accuratamente asciugati, si può procedere ad un'altra pratica importante che è quella di applicare una piccola quantità di olio sui peli delle giunture, dell'inguine e delle ascelle. In queste zone si trova una grande quantità di nodi linfatici, i quali esercitano funzioni molto importanti per la vitalità fisica, immunitaria e mentale.
Il surriscaldamento di queste ghiandole linfatiche, dovuto al movimento delle gambe e delle braccia, viene limitato dai peli che crescono in quelle zone. I peli hanno una funzione termoregolatrice, cioè riscaldano quando fa freddo e raffreddano quando fa caldo. L'uso quotidiano dell'olio sui peli aumenta questa capacità termoregolatrice e migliora lo produzione di linfa nel nostro organismo. L'olio di cocco è il più rinfrescante di tutti, ma vanno bene anche altri tipi di olio, come quello di mandorle, di sesamo, di jojoba, ecc. L'importante è che non contengano profumi artificiali che disturbano il funzionamento dei linfonodi. L'olio andrebbe distribuito con un pettine a denti stretti lungo tutto il pelo in modo da formare su di esso una pellicola idrorepellente che evita l'insorgere dì colonie batteriche o di funghi cutanei. Il sudore carico di tossine scivola lungo il pelo unto per poi finire nella biancheria intima che naturalmente andrebbe cambiata almeno una volta al giorno.
L'olio, specialmente quello più leggero come quello di jojoba, di rosa mosqueta o di mandorle, può essere usato anche sul viso, spesso esposto alle polveri irritanti e al vento fastidioso. Questi olii usati sulle palpebre producono un effetto rilassante e utile alla vista e anche alla concentrazione.
5. Lavaggio del naso, della lingua, della gola e dei denti
Nasapana è il termine sanscrito che indica la pulizia nasale. Ci sono varie tecniche conosciute con questo nome, dall'inspirazione nasale di acqua salata con un contenitore speciale, all'uso di un filo che viene fatto entrare da una narice e fatto uscire dall'altra o all'uso dell' acqua che viene inspirata dalle narici e fatta uscire dalla bocca.
Ricordiamo una tecnica semplice e veloce, da praticare almeno una volta al giorno a stomaco vuoto. Si prende dell' acqua (meglio tiepida) nel palmo della mano e la si inspira lentamente da una narice poi la si sputa. Si può fare questa pratica per tre volte consecutive. alternando le narici. Questa pulizia è molto utile per la parte interna del naso, per i peli nasali, le cellule nervose dell'olfatto e per tutta la mucosa della rinofaringe :aumenta la concentrazione, migliora la respirazione, elimina germi nocivi e cura i mal di testa (nella medicina ayurvedica si applicano degli olii medicati con erbe, all'interno del naso).
A questa pratica igienica segue quella della gola, che consiste nell'inserire il dito medio dello mano destra nella gola il più possibile muovendolo lentamente in modo da togliere le tossine dal cavo orale; segue un risciacquo o leggero gargarismo con acqua. Si raccomanda inoltre di avere le unghie corte e di fare il movimento con prudenza.
Segue poi la pulizia dei denti con un dentifricio (meglio se antisettico); naturalmente si raccomanda la pulizia orale prima di fare colazione, altrimenti queste tossine si mescolano al cibo e ritornano nello stomaco. La pulizia della lingua è di grande importanza, poiché le tossine aderiscono facilmente allo lingua e diventano così un ottimo substrato alimentare per vari germi. In India l'uso del puliscilingua è comunissimo nell'igiene personale. Questo strumento oramai reperibile anche nelle nostre erboristerie è utilissimo per togliere la patina tossinica dalla lingua.
Il miglior modo per pulire e rivitalizzare gli occhi è l'uso dell' acqua. Dopo aver messo un po' d' acqua in bocca si spruzza almeno una dozzina di volte dell' acqua fresca negli occhi aperti. Questo pratica decongestiona la zona oculare e toglie lo polvere dalla cornea.
Queste sono le pratiche essenziali di un'igiene esterna. La sua esecuzione da parte di uno persona metodica, non dovrebbe consistere in più di 15-20 minuti.
ALTRE PRATICHE SALUTARI
Oltre a queste tecniche possono essere eseguite altre forme di igiene, come la frizione totale del corpo con un panno bagnato, con delle spugnature e l'abluzione. Queste pratiche igienistiche sono, oltre che efficaci, anche veloci e utili quando scarseggia l' acqua o quando si viaggio in trena, aereo, autobus con servizi, ecc. Maggiori dettagli li potrete trovare nei libri specifici di Idro Yoga, idroteropia e di naturopatia.
Mulasodhana: pulizia rettale
Questo è il processo di pulizia rettale che si attua inserendo il dito medio nel retto e rimuovendo con molta delicatezza i residui fecali. Questa pratica considerata un po' anomala per molti, è invece uno panacea per svariati disturbi e malattie. Se l'evacuazione delle feci risulta difficile o impossibile per la formazione dei cosiddetti "tappi rettali" nella zona dell'ano e del colon sigmoideo, allora Mulasodhana è un metodo efficace per togliere questi residui dannosi alla salute. Le feci che ristagnano nello zona rettale per più di un giorno causano un accumulo di calore intorno alla prostata, all'utero, all'ovaio, alla vescica e naturalmente all'intestino. Il proliferare dei batteri in zone di ristagno è ovvio a tutti; così le feci cariche di batteri diffondono i loro umori tossici nei tessuti circostanti. Possiamo dire con sicurezza, che certe patologie non si svilupperebbero se gli intestini non fossero costipati. Le infiammazioni nella zona rettale portano ad un indebolimento delle funzioni fisiologiche delle ghiandole, come lo prostata e l'endometrio. Non è raro che l'uomo durante il sonno perda il seme a causo dell'iperstimolazione della prostata, dovuta al ristagno fecale nel retto.
Questa pratica poco pubblicizzata è un prezioso aiuto per tutti coloro che vogliono prevenire i vari disturbi fisici a cui abbiamo già accennato e per coloro che vogliono vivere il misticismo con una mente più vitale e concentrato.
Biancheria intima
Deve essere cambiata almeno una volta al giorno e, per coloro che sudano molto, anche due volte o più. Lo donna oltre agli slip dovrebbe usare il reggiseno, specialmente quando fa sport o pratica le Asana.
Agli uomini è consigliato l'uso della mutanda yogica, chiamata Lungota che è molto utile per la prevenzione dell'idrocele e varicocele. Anche lo sforzo fisico non ha conseguenze su queste ghiandole se si usa il Lungota. Esso è specialmente consigliato per coloro che fanno sport, le Asana, ma soprattutto per chi pratica la meditazione.
I quattro Sandhya
Sandhya è il nome dei vari momenti della giornata in cui il corpo è influenzato dall'effetto del sole.
- il periodo di tempo che va dai 45 minuti prima ai 45 minuti dopo il sorgere del sole è considerato il primo Sandhya;
- il periodo compreso fra le 09:00 e le 12:00 è il Sandhya di mezzogiorno;
- il periodo che va dai 45 minuti primo ai 45 minuti dopo il tramonto è il Sandhya dello sera;
- il periodo fra le 23:15 e le 00:45 è il Sandhya di mezzanotte.
Bisognerebbe evitare il più possibile di fare il bagno o la doccia nel quarto Sandhya, poiché è il momento in cui lo temperatura del corpo e quella terrestre sono più basse.
Bagno di sole
Il sole è indispensabile per tutte le forme di vita sulla terra ed importante anche per le terapie naturali. Oggi il sole è più pericoloso per la salute umana e ci si deve, perciò, esporre con moderazione.
L'esposizione al sole non dovrebbe superare i venti minuti, e dopo si dovrebbe provvedere a frizionare la pelle con un asciugamano umido per rinfrescare le cellule e togliere le tossine eliminate per effetto del calore. Questa pratica può essere fatto tre volte consecutive ed è antireumatica.
L'orario del bagno di sole dipende dalle stagioni, dagli orari e dall'area geografica. Si dovrebbero sempre evitare le ore di "punta" specialmente con l'arrivo della stagione calda.
Dopo il bagno di sole è bene fare la frizione totale del corpo con spugnature e bere molta acqua.